Please ensure Javascript is enabled for purposes of website accessibility Essediquadro: A proposito di software per... Fare educazione ambientale nella scuola dell'obbligo
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Il servizio per la documentazione e l'orientamento sul software didattico e altre risorse digitali per l'apprendimento.
Realizzato dall'Istituto Tecnologie Didattiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con MIUR e INDIRE.

Analisi di settore

Eliana Aiello

Quando la scuola era fatta solo "nell'aula", parlare di educazione ambientale che richiedeva di uscire dell'aula e fare ricerca sul campo suonava come un'utopia. Atteggiamenti e modi di agire venivano appresi teoricamente rimanendo nell'ambito ristretto della scuola. Negli anni '80 il problema "educazione ambientale" sull'onda della drammaticità di alcuni disastri ecologici, si fa sentire più forte ed ecco che prolificano un po' dovunque, compresa la scuola, molte iniziative che spesso si appoggiano alle varie associazioni locali, nazionali ed internazionali quali ad esempio LEGAMBIENTE, WWF, ARPA. Più tardi nasce in Liguria un Centro Regionale di Educazione Ambientale il CREA LIGURIA che coordina le attività di EA sul territorio ligure. L'Educazione Ambientale è nella fase di definizione della propria identità, non ha ancora un suo ruolo definito e non viene considerata e valorizzata al pari delle altre educazioni nonostante già nel 1977, a Tblisi in Unione Sovietica, la conferenza intergovernamentale organizzata dall'UNESCO, in collaborazione con l'UNEP, avesse delineato i principi guida dell'Educazione Ambientale. Fino ad allora era stata appannaggio unicamente degli enti e delle istituzioni territoriali e non materia riguardante tutti i cittadini in prima persona, dai piccoli ai grandi, nonostante essa tratti dei luoghi in cui si svolge la vita di tutti. La scuola comincia a delinearsi come il luogo deputato a "fare educazione ambientale" dove si impara a discutere sul rispetto, la protezione e la gestione dell'ambiente per migliorare la qualità della vita. Bisognerà comunque attendere gli anni '90 perchè abbia finalmente la considerazione che merita. Due importanti eventi diventano significativi: la conferenza di Tolosa che mette a punto una serie di raccomandazioni sui temi dell'Educazione Ambientale e l'entrata delle Nuove Tecnologie nella scuola. Il connubio di questi due elementi nella pratica educativa ha offerto, da un lato l'opportunità di usare software conoscitivi ed esercitativi, prodotti commercialmente, con diverso grado di interattività e dall'altro, la possibilità di creare ipermedia all'interno delle strutture scolastiche e la possibilità di mettere in rete i lavori realizzati sia autonomamente che in collaborazione con Enti. Una significativa opera multimediale è "Ecolandia" progettata e costruita da Donatella Cesareni in collaborazione con il WWF. Si può quindi affermare che l'educazione ambientale è passata dalla tradizionale lezione in aula, alla ricerca sul territorio, per approdare infine, grazie all'entrata delle Nuove Tecnologie nella scuola, a condividere esperienze sul territorio vicino e lontano via rete. Le Nuove Tecnologie, inoltre, permettono l'accesso a servizi di documentazione per operatori ambientali dentro e fuori la scuola, ne sono un esempio i progetti ANDREA (Archivio Nazionale di Documentazione e Ricerca per l'Educazione Ambientale) e ANFORA (Archivio Nazionale Formazione Orientamento Ambientale). Offrono inoltre l'accesso a corsi di formazione in rete per docenti, riguardanti metodologie di sviluppo di progetti di educazione ambientale in ambito scolastico; un'esperienza ormai consolidata è il corso MEDEA (Metodologia Didattica per l'Educazione Ambientale).

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