5. TIC e gravi disabilità

Ci si muove dalla convinzione che da ogni ragazzo o ragazza con gravi disabilità si possono ottenere risultati positivi sul piano dell’autonomia, della comunicazione e
dell’apprendimento. Le tecnologie informatiche e telematiche, soprattutto attraverso la
multimedialità, sollecitano la pluralità dei canali comunicativi in soggetti con psicosi,
autismo, danno cerebrale su base organica, epilessia, gravi compromissioni del linguaggio, pluriminorazioni; disabilità motorie; sindromi quali Down o Rett. La metodologia mette al centro la persona disabile rispetto alle conoscenze.

Prof. Pietro Moretti
Presidente di Vedrai, associazione di volontariato per le TIC con le gravi disabilità, già insegnante di sostegno specializzato e coordinatore del CTS di Ovada (AL)

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